FRUTTA

L'arancia
                                 

La definizione Arancia rossa di Sicilia (IGP) è usata per individuare alcune varietà di arance a Indicazione Geografica Protetta (IGP) e in particolare:le varietà Tarocco,Moro e Sanguinello vengono coltivate esclusivamente in alcuni comuni delle province di Siracusa e Catania
Insalata d’arance
Ingredienti per 4 persone
4 arance
1/2 cipolla rossa
12 olive nere
sale e pepe q.b.
Procedimento
Lavare,sbucciare e tagliare a fettine le arance. Disporre su un piatto da portata avendo cura di rimuovere eventuali semini. Mondare e tagliare la cipolla a fettine molto sottili, farla ammollare in acqua fredda per 10 minuti, per rendere il suo sapore più dolce.
In una ciotola emulsionare olio, sale e pepe, mentre in un' altra ciotola disporre le fettine di arance e le fettine di cipolla, aggiungendo le olive nere.
Condire con l'emulsione preparata, fare riposare 10 minuti prima di servire
In 
La ciliegia


La zona di Giarre è famosa in tutta la Sicilia orientale
 per le sue ciliegie e vi si tiene da decenni nel mese di giugno, una sagra dedicata a queste pianta ed alle rose.
Da qualche anno è stata ottenuta la Denominazione di Origine Protetta (DOP) delle varietà Mastrantoni, Napoleone, Raffiuna e Maiolina. La produzione cerasicola etnea raggiunge mediamente le 1.300 tonnellate, interessando circa dodici comuni. 

Marmellata di ciliegie                                           

Ingredienti
2 kg di ciliegie
     800 g di zucchero
     il succo e la scorza di limone
Procedimento
Lavate le ciliegie, scolatele, togliete loro il picciolo, il nocciolo e mettetele nella casseruola.
Versatevi sopra lo zucchero, il succo e la scorza di limone (solo la parte gialla) e fatele cuocere a fuoco basso. Quando lo zucchero si è sciolto, aumentate la fiamma e fate cuocere fino a quando la marmellata incomincia a scivolare lentamente dal cucchiaio.
Togliete subito dal fuoco e fate raffreddare per circa 10 minuti e, se ce ne fosse bisogno, schiumate ancora con la schiumarola prima di versarla nei vasi tiepidi e perfettamente puliti. 
Chiudeteli subito con la marmellata ancora calda e conservate in luogo asciutto e buio fino al momento dell'uso.


La fragola


A Maletto (Ct),la coltivazione è stata introdotta negli anni '50. 
La scoperta di acque sotterranee nella zona a valle dell'abitato e la presenza di numerosi pozzi, hanno permesso la
coltivazione della cosiddetta "fragolina", 
utilizzata principalmente nell'industria dolciaria. La piantina di fragola, 
che nasce spontaneamente nei boschi, viene trapiantata a pieno campo, 
senza altri procedimenti
artificiali di maturazione che ne possano alterare le caratteristiche organolettiche.
Ciò conferisce alla fragola di Maletto una straordinaria squisitezza e fragranza. Oggi questo prodotto è presente nei mercati
ortofrutticoli italiani ed esteri, ed è molto ricercato.
Gustare una fragola di Maletto significa fare il pieno di un profumo 
e di un gusto che solo queste terre riescono ad infondere al rosso e polposo frutto.


Liquore fragolino
Ingredienti
1 kg fragoline di bosco
• 1 litro di alcol
• 1 kg di zucchero
• 1 litro di acqua
• 1 stecca di vaniglia
Procedimento
Lavare con succo di limone le fragole e intere metterle in un barattolo di vetro, in un tegame sciogliere lo zucchero con l'acqua e portarlo ad ebollizione per circa 10 minuti.Mettere nel barattolo di vetro dove, precedentemente,aver riposto le fragole, l'alcol e lo sciroppo di acqua e zucchero, aggiungere la stecca di vaniglia e lasciare riposare al fresco per 15 giorni rimuovendo ogni tanto. Dopo tale tempo filtrare il tutto e mettere nelle bottiglie di vetro aggiungendo anche le fragoline.
                                                                   
                             
  La mela dell'Etna 
 Sulle pendici dell’Etna esiste un’interessante produzione di vecchie varietà di mele,
spesso in coltivazione biologica 
e quasi sempre sopra i 1300 metri di altitudine. 
Le più significative sono le Cola e le Gelato Cola
(nate dall’incrocio fra le prime e le Gelato).
Le Cola hanno forma cilindrica arrotondata,
buccia gialla e lentigginosa e polpa bianca, croccante, succosa,
leggermente acidula. Fini, eleganti, ma estremamente delicate, 
le Gelato Cola hanno forma tronco-conica allungata, colore verdolino alla raccolta che, con il tempo, diventa paglierino, polpa zuccherina e aromatica.
Entrambe le varietà danno frutti generalmente di piccole dimensioni.
La stagione della raccolta va dalla fine di settembre alla prima metà di ottobre,
 ma si sposta più avanti nel tempo se i meleti si trovano ad altitu-dini elevate (sopra i 1400 metri)
Frittelle di mele al vino bianco
Ingredienti:
3 mele sbucciate
succo di un limone
farina
vino bianco secco
un uovo
un cucchiaio di zucchero semolato
sale
olio per friggere
zucchero a velo
Procedimento
Eliminate il torsolo alle mele;riducetele a fette;mettetele a bagno per 12 ore nel succo di limone miscelato a 4 cucchiai di zucchero, preparate la pastella mescolando 2 cucchiai di farina in mezzo bicchiere di vino bianco secco;aggiungete l’uovo, lo zucchero e un pizzico di sale;mescolate bene;immergete le fette di mele nella pastella;scaldate abbondante olio in una casseruola;friggete le frittelle;fatele asciugare su carta assorbente man mano che si cuociono;servitele subito ben calde con una spolverata di zucchero a velo.
 La pera 

Il pero  è stato sicuramente e continua ad essere il cultivar più diffuso. 
Le varietà più diffuse sono Coscia,Gentile,Spadona estiva,Citron des carmes,Gallo,Gentile,Iazzolo caratterizzate da un calendario di raccolta molto ampio, da fine primavera a fine autunno
e sono presenti, in maniera più o meno significativa.

Dolce di pere alla cannella
Ingredienti e dosi per 4 persone
250 g di mascarpone
80 g di biscotti savoiardi 
3 pere 
3 uova
80 g di zucchero
5 cl di brandy
1/2 limone
2 cucchiaini di cannellahttp://www.cucinare.meglio.it/img/dot.gif
Preparazione
Sbucciate le pere, privatele del torsolo, tagliatele a fettine e irroratele con il succo di limone, per evitare che anneriscano.
Trasferitele in un pentolino con 10 cl di acqua, il brandy, la scorza del mezzo limone grattugiata, 20 g di zucchero e lasciate cuocere per 5 minuti.
Separate i tuorli dagli albumi, sbattete i primi in una ciotola con lo zucchero rimasto, fino a ottenere una crema soffice.
Incorporate il mascarpone e infine gli albumi montati a neve.
Disponete i savoiardi in una pirofila, distribuitevi sopra le pere con il fondo di cottura, coprite tutto con la crema preparata, spolverizzate con la cannella e tenete in frigo 2 ore prima di servire.


                                                                     
Il fico d' India 


 Originario del Messico,
si diffuse rapidamente in tutto il bacinodel mar Mediterraneo,
dove si è naturalizzato al punto di divenire un elemento caratteristico del paesaggio.
La sua diffusione si dovette sia agli uccelli, che mangiandone i frutti ne assicuravano la dispersione dei semi, sia all'uomo, che le trasportava sulle navi quale rimedio contro lo scorbuto.
In Sicilia e oltre a rappresentare un elemento costante nel paesaggio naturale,
è divenuto anche un elemento ricorrente nelle rappresentazioni letterarie e iconografiche dell’isola, fino a diventarne in un certo qual modo il simbolo.
Si coltiva nei territori di Belpasso, Adrano, Biancavilla, Ragalna, S. Maria di Licodia.
La denominazione dei frutti
è legata al periodo di maturazione,
secondo il quale vengono distinti in agostani provenienti dal primo fiore,
raccolti a partire dalla seconda decade di agosto, 
e scozzolati o bastardoni 
quelli di seconda fioritura
raccolti dalla seconda decade di settembre
fino a dicembre.
Quest'ultima tipologia di frutti autunnali, 
ottenuti grazie alla tecnica della scozzolatura,
è ritenuta la più tipica della zona 
ed è la più apprezzata da un punto di vista organolettico.

Mostarda di fichi d’India- Masticutti
Ingredienti
Fichi d’india dai quali ricavare un litro di liquido
100 grammi di farina 00 (c’è chi usa invece amido per dolci)
100 grammi di mandorle e noci
Cannella in polvere a vostro gusto
Buccia d’arancia e mandarini grattugiati (in mancanza usate buccia di limone)
Procedimento
Mettere i fichi d’india in un recipiente pieno d’acqua e lasciarveli per qualche ora per far cadere le spine più superficiali. Eliminare le estremità e le eventuali spine rimaste, quindi tagliarli a pezzi e metterli in un tegame a cuocere, con tutte le bucce, per circa 15/20 minuti. A questo punto passarli al setaccio e, ottenuto il liquido necessario, versarlo in un tegame e cuocere in modo che si addensi. Aggiungere ora la farina, mescolare continuamente e appena il composto avrà  la consistenza di una crema spegnere il fuoco, aggiungere la cannella, la buccia degli agrumi grattugiata e la frutta secca tagliata grossolanamente. Amalgamare il tutto e versare il composto nelle formelle di terracotta inumidite. Fare riposare per un paio d’ore, quindi togliere dalle formelle e metterle ad essiccare al sole, ricoperte con un velo, per qualche ora.  Quando il composto sarà del tutto asciutto riporlo in barattoli di vetro alternando con foglie di alloro